giovedì 8 novembre 2012

Esperto (fai da te) sul terremoto

Una virtù degli italiani è senza dubbio la curiosità scientifica. Un italiano medio infatti, tende spesso ad informarsi in modo più o meno approfondito su argomenti tecnici quando questi lo riguardano da vicino. Succede per esempio nel campo della medicina: tutti sanno come riconoscere e come curare un'influenza, proprio perché quando la si è presa, ci si è anche informati accuratamente, acquisendo conoscenze del campo medico.

Anche nel campo dell'ingegneria strutturale, ho riscontrato un certo interessamento alla materia nel momento in cui si viene toccati personalmente, per esempio quando si vive più o meno da vicino un forte terremoto.
Molti si improvvisano esperti, giungendo anche a dare convinti pareri a se e al prossimo su come avvengono i terremoti e sui metodi migliori di costruire case antisismiche.
Tali asserzioni, fin quando restano chiacchiere tra amici sono pressoché innocue. Messe in pratica invece possono diventate pericolose, al pari di una malattia seria curata senza medico.

Navigando in internet, mi sono imbattuto in un forum in cui un utente chiedeva un parere riguardante il comportamento degli edifici durante un terremoto.
Il link è il seguente: http://www.nikonclub.it/forum/lofiversion/index.php/t273792.html

Nelle risposte che vengono date (da altri utenti, alcuni dei quali si firmano ingegneri) sono contenute una serie di conclusioni errate e fuorvianti che, se lette dal curioso o dallo studente della circostanza, possono contribuire a maturare falsi convincimenti.

Per questo motivo riporto alcune correzioni agli argomenti più significativi, senza nessun intento polemico verso chi le ha scritte, ma soltanto in un'ottica di correttezza scientifica.

"Gli effetti di un sisma sono assimilabili a forze che aumentano con l'aumentare dell'altezza del fabbricato".
Falso, aumentando l'altezza di un fabbricato, normalmente si abbassa la frequenza di vibrazione, per cui le accelerazioni sismiche indotte all'edificio sono più basse. Estremizzando, un grattacielo di 50 piani è, in proporzione, meno sensibile al sisma rispetto ad un edificio di 5 piani.

"La moderna tecnica delle costruzioni, è rivolta a realizzare fabbricati flessibili".
Falso, la moderna tecnica delle costruzioni tende a premiare la duttilità. La flessibilità è invece, in condizioni ordinarie, un difetto perché se l'edificio è flessibile (cioè ha grandi spostamenti durante il sisma) si danneggiano fortemente tamponature e tramezzi.

"... il cemento armato ... per natura è fragile, cioè si rompe deformandosi poco".
Falso, il cemento armato (ben progettato, s'intende) è fortemente duttile, cioè si rompe deformandosi tanto.

"nei fabbricati alti o molto alti interviene anche il fenomeno della risonanza".
Falso. La coincidenza tra frequenze del sisma e frequenza propria di un edificio non avviene quasi mai per strutture superiori ai 10 piani. Significa che più si sale in altezza più è improbabile che vi sia risonanza.

"La normativa in vigore dal 2008 considera l'italia tutta sismica, ma divisa in zone da 1 a 4 come pericolosità".
Falso. Le zone da 1 a 4 non sono più legate alla pericolosità. La pericolosità, espressa in termini di accelerazioni sismiche attese, è legata al sito specifico. Le zone 1-4 seguono tra l'altro i confini comunali, che sono una mera convenzione umana e non possono rappresentare la pericolosità specifica del sito. Per esempio: molte aree del Comune dell'Aquila (zona 2) hanno mediamente un'accelerazione di progetto più alta di molte aree del Comune di Cagnano Amiterno (zona 1).

Leggi altri post sull'argomento terremoto

- DISCLAIMER: IL CONTENUTO DI QUESTO POST E' UNA RIFLESSIONE SU TEMI INERENTI L'INGEGNERIA E L'ARCHITETTURA. NON E' PERTANTO ASSIMILABILE AD UN ARTICOLO SCIENTIFICO NE' CONTIENE DISQUISIZIONI ESAUSTIVE SUGLI ARGOMENTI TRATTATI. L'AUTORE NON E' QUINDI RESPONSABILE DELL'UTILIZZO DEI CONTENUTI TRATTATI E DELLE RELATIVE CONCLUSIONI.-

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